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Approvato lo schema di decreto legislativo che recepisce la Corporate Sustainability Reporting Directive (UE) 2022/2464 (CSRD)

Approvato lo schema di decreto legislativo che recepisce la Corporate Sustainability Reporting Directive (UE) 2022/2464 (CSRD)
SOSTENIBILITA'

Approvato lo schema di decreto legislativo che recepisce la Corporate Sustainability Reporting Directive (UE) 2022/2464 (CSRD)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, e dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha approvato lo schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva (UE) 2022/2464, conosciuta come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Questa direttiva modifica e rafforza il regolamento (UE) n. 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità, adeguando la normativa nazionale agli standard europei.

1. La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)

La CSRD, entrata in vigore il 5 gennaio 2023, rappresenta un significativo passo avanti rispetto alla precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD) del 2014. La nuova direttiva amplia e potenzia gli obblighi di reporting di sostenibilità, inserendosi nel percorso iniziato con l’Accordo di Parigi del 2015, proseguito con il Sustainable Action Plan del 2018 e il Green Deal europeo del 2019.

2. Principali novità introdotte dalla CSRD

La CSRD introduce diverse importanti modifiche rispetto alla NFRD, tra cui:

  1. Estensione degli obblighi di reporting:
    1. La NFRD riguardava solo le grandi imprese di interesse pubblico con almeno 500 dipendenti.
    1. La CSRD estende l’obbligo di rendicontazione a tutte le grandi imprese che soddisfano almeno due dei seguenti requisiti: 250 dipendenti, 50 milioni di ricavi, 25 milioni di attivo patrimoniale. Inoltre, include le PMI quotate, escludendo solo le microimprese.
  2. Rendicontazione di sostenibilità:
    1. La terminologia “rendicontazione non finanziaria” è sostituita con “rendicontazione di sostenibilità”.
    1. Mentre la rendicontazione non finanziaria copriva informazioni ambientali, sociali, relative al personale, ai diritti umani e alla lotta contro la corruzione, la nuova rendicontazione di sostenibilità richiede di descrivere gli impatti delle imprese sulle questioni di sostenibilità e come tali questioni influenzano le prestazioni aziendali.
  3. Standard di rendicontazione:
    1. Le imprese devono utilizzare i nuovi standard europei di rendicontazione di sostenibilità (ESRS) elaborati dall’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group).
    1. Le informazioni devono essere sottoposte a una verifica di conformità da parte di un revisore legale o di una società di revisione contabile.
  4. Obblighi di attestazione:
    1. La rendicontazione deve essere attestata per garantirne la conformità, con un’evoluzione verso un livello di sicurezza ragionevole.
  5. Autorità di vigilanza e sanzioni:
    1. La vigilanza è assegnata alla Consob per le società quotate, mentre il regime sanzionatorio sarà adattato all’ampliamento degli obblighi, tenendo conto delle dimensioni e della complessità delle informazioni aziendali richieste.
  6. Disposizioni transitorie:
    1. Previste per facilitare l’adattamento delle imprese ai nuovi obblighi, con tempistiche specifiche per l’entrata in vigore a seconda della tipologia di impresa:
      1. 1° gennaio 2024 per grandi imprese e gruppi con oltre 500 dipendenti.
      1. 1° gennaio 2025 per altre grandi imprese.
      1. 1° gennaio 2026 per PMI quotate, enti creditizi piccoli e imprese di assicurazione captive.
      1. 1° gennaio 2028 per imprese di paesi terzi.

In sintesi, l’adozione della CSRD permetterà di uniformare e migliorare la qualità delle informazioni di sostenibilità fornite dalle aziende, facilitando la comprensione degli impatti ambientali, sociali e di governance da parte degli stakeholder e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo.

3. Conclusioni

L’approvazione dello schema di decreto legislativo per il recepimento della CSRD segna un importante progresso verso una maggiore trasparenza e responsabilità delle imprese in materia di sostenibilità. Le nuove disposizioni rafforzano e ampliano gli obblighi di rendicontazione, coinvolgendo un maggior numero di imprese e richiedendo un livello di dettaglio più approfondito nelle informazioni fornite​​​​​​.

Scarica qui l’atto del governo sottoposto a parere parlamentare

E la relazione illustrativa.

Avv. Adamo Brunetti

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