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Decreto 231 esteso a maxifrodi IVA e ulteriori reati tributari

Decreto 231 esteso a maxifrodi IVA e ulteriori reati tributari
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Decreto 231 esteso a maxifrodi IVA e ulteriori reati tributari

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.Lgs. 14 luglio 2020, n. 75 di attuazione della direttiva (UE) 2017/1371 (la c.d. Direttiva PIF) relativa di lotta alle frodi che ledono gli interessi finanziari dell’Unione. Il Decreto era stato approvato dal Consiglio dei Ministri del 6 luglio scorso il Decreto che recepisce la direttiva UE 2017/1371 del 5 luglio 2017 in materia.

La direttiva rientra in un più ampio progetto in materia di armonizzazione del diritto penale degli stati membri, ad integrazione degli interessi dell’Unione già tutelati ai sensi del diritto amministrativo e civile.

Con il Decreto n. 75, emesso sulla base dell’art. 3 della Legge 4 ottobre 2019 n.117, Legge di delegazione europea 2018, viene, innanzi tutto, estesa la responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del D.Lgs. 231/2001 ai principali reati fiscali in materia di IVA.

Viene poi prevista, per i delitti di cui agli articoli 2, 3 e 4 del D.lgs. 74/2000 (falsa fatturazione, la frode fiscale mediante altri artifici e l’infedele dichiarazione) che presentino i requisiti della transnazionalità, la punibilità anche per il solo tentativo a condizione che l’evasione IVA non sia inferiore ai 10 milioni di euro. 

Si allarga, dunque, ulteriormente l’ambito della responsabilità 231, oltre che con l’estensione del numero di fattispecie tributarie punibili, tra cui appunto i delitti di dichiarazione infedele, di omessa dichiarazione e di indebita compensazione, anche con le fattispecie di frode nelle pubbliche forniture, di peculato e di abuso d’ufficio.

Riguardo al diritto penale, il Decreto interviene anche in tema di corruzione, in particolare disciplinando il caso di sottrazione di denaro o utilità al bilancio dell’Unione o suoi organismi, con danno superiore a 100.000 euro, con pena massima aumentata fino a 4 anni di reclusione ed estendendo la punibilità a titolo di corruzione dei pubblici ufficiali o degli incaricati di pubblico servizio di stati non appartenenti all’UE, qualora i fatti ledono o pongono in pericolo ad ogni modo gli interessi  finanziari dell’Unione.

Avv. Adamo BrunettiCEO & Co-Founder of CO.DE S.r.l.

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