Dialogo tra PMI e banche
12/12/2024 2024-12-12 9:13Dialogo tra PMI e banche
1. Dialogo tra PMI e banche: come la sostenibilità sta trasformando il rapporto tra finanza e imprese
Nel dicembre 2024, il Tavolo per la Finanza Sostenibile ha pubblicato i risultati della consultazione sul “Dialogo di sostenibilità tra PMI e banche”. L’iniziativa, promossa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, si inserisce in un panorama europeo e nazionale sempre più orientato alla sostenibilità. L’obiettivo del documento è duplice: migliorare il dialogo tra le piccole e medie imprese (PMI) e il settore bancario e facilitare il trasferimento di informazioni ESG (ambientali, sociali e di governance) per favorire pratiche sostenibili e agevolare l’accesso al credito.
Tale consultazione si è svolta in un momento cruciale, in cui normative come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) spingono le imprese, anche di piccole dimensioni, verso una maggiore trasparenza in materia di sostenibilità. Tuttavia, il percorso delle PMI in questa direzione non è privo di ostacoli, come emerso dai contributi dei partecipanti alla consultazione.
2. Un approccio su misura per le PMI
Il documento analizzato durante la consultazione mira a bilanciare l’ambizione di una maggiore trasparenza ESG con le esigenze di semplificazione per le PMI. Molti partecipanti hanno richiesto una maggiore personalizzazione delle informazioni in base al settore di appartenenza, così da evitare richieste ridondanti o non pertinenti. A titolo esemplificativo, un’impresa manifatturiera difficilmente disporrà degli stessi dati ambientali di un’azienda di trasporti e, di conseguenza, l’effort richiesto alle due imprese dovrebbe essere calibrato alla luce alle attività svolte.
Questa esigenza di differenziazione è stata parzialmente accolta, pur mantenendo un’impostazione generale per evitare eccessive frammentazioni. Il Tavolo ha previsto che, in caso di informazioni non applicabili, le imprese possano dichiarare tali dati come non pertinenti, senza subire penalizzazioni.
Altro tema centrale è stato quello dell’accessibilità delle informazioni richieste, con particolare attenzione alla necessità di evitare tecnicismi eccessivi. Le proposte si sono concentrate, in particolare, sull’adozione di tabelle semplificate e sulla possibilità di fornire descrizioni qualitative, soprattutto per indicatori complessi come quelli relativi alle emissioni di gas a effetto serra (GHG).
2.1 Tecnologia e formazione: i pilastri della transizione
Uno dei punti di grande interesse, emerso dalla consultazione, riguarda l’uso della tecnologia per supportare le PMI nella raccolta e gestione delle informazioni ESG. Molti partecipanti hanno suggerito la creazione di piattaforme digitali interoperabili che consentano:
- La centralizzazione dei dati: riducendo duplicazioni e facilitando l’accesso a informazioni già disponibili presso enti pubblici o altre istituzioni.
- La pre-compilazione automatica dei report: basandosi su dati già raccolti da altre fonti, come consumi energetici o informazioni sulla Tassonomia UE.
- Il calcolo automatizzato: di metriche complesse, come emissioni di Scope 1 e Scope 2, per limitare l’onere delle imprese.
Infine, è emersa con forza la necessità di potenziare le iniziative formative in materia ESG. Molte PMI faticano ad acquisire le competenze necessarie per interpretare normative complesse come la Tassonomia UE o per integrare la sostenibilità nelle loro strategie aziendali. La formazione potrebbe essere una leva strategica per diffondere la cultura della sostenibilità, offrendo strumenti pratici per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale.
2.2 Un dialogo più ricco e consapevole
Dalla consultazione sono emerse anche proposte innovative per ampliare l’informativa ESG delle PMI, includendo aspetti spesso trascurati ma di crescente rilevanza. Tra queste:
- Iniziative sociali e territoriali: molte PMI già realizzano progetti che migliorano il benessere dei dipendenti o hanno impatti positivi sulle comunità locali, ma spesso queste attività non vengono valorizzate nei report ESG. La nuova versione del documento prevede indicatori specifici per queste iniziative.
- Integrazione delle certificazioni ESG: per consentire alle imprese di comunicare i propri progressi in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance attraverso certificazioni riconosciute.
Ulteriore aspetto interessante è l’introduzione di un approccio modulare per la valutazione delle informazioni ESG. Ad esempio, per le microimprese, il documento distingue tra informazioni prioritarie (che dovrebbero essere fornite da tutte le imprese) e quelle opzionali, riducendo così il carico informativo per le realtà più piccole.
3. Considerazioni finali
Il “Dialogo di sostenibilità tra PMI e banche” rappresenta un passo avanti nella costruzione di un sistema economico più sostenibile e inclusivo. Tuttavia, per garantire il successo dell’iniziativa, sarà fondamentale:
- Promuovere un’effettiva collaborazione tra pubblico e privato, ad esempio rendendo disponibili dati pubblici per la pre-compilazione dei report.
- Investire in tecnologia e formazione per supportare le PMI nella loro transizione sostenibile.
- Continuare a semplificare le richieste informative, mantenendo però al centro la qualità e l’affidabilità dei dati.
In definitiva, la sostenibilità non rappresenta più solo un ulteriore adempimento burocratico, ma, al contrario, può essere inquadrata come un’opportunità per rafforzare la competitività delle PMI sul mercato e migliorare il rapporto tra le imprese e le istituzioni finanziarie. Questo dialogo rappresenta un primo importante tassello verso il cambiamento, sebbene tale percorso richiederà un impegno ed una visione a lungo termine da parte di tutti gli attori coinvolti.
Scarica qui gli ESITI DELLA CONSULTAZIONE sul “Dialogo di sostenibilità tra PMI e banche”
Avv. Adamo Brunetti