La Direttiva UE Anticorruzione: i rilievi di Transparency International Italia
23/10/2024 2024-10-23 10:45La Direttiva UE Anticorruzione: i rilievi di Transparency International Italia
La Direttiva UE Anticorruzione: i rilievi di Transparency International Italia
1. Introduzione
La Direttiva europea anticorruzione è stata proposta dalla Commissione europea il 3 maggio 2023 e costituisce un cruciale progresso nella lotta contro la corruzione all’interno dell’Unione Europea. La Direttiva Anticorruzione si propone di armonizzare i quadri legislativi sui reati di corruzione in tutti gli Stati membri attraverso strategie comuni di prevenzione e contrasto alla corruzione.
La legislazione proposta mira a:
- rendere obbligatori ai sensi del diritto comunitario tutti i reati previsti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (UNCAC)
- armonizzarli in tutti gli Stati membri
- aumentare le sanzioni penali applicabili a tali reati
- ampliare gli strumenti e le misure a disposizione delle forze dell’ordine nelle indagini e nel perseguimento di tali reati
- stabilire standard minimi nelle misure adottate da ciascuno Stato membro per prevenire la corruzione
A febbraio 2024 è stata adottata la risoluzione del Parlamento europeo che introduce il riconoscimento dei diritti delle vittime della corruzione e delle Organizzazioni della Società Civile che le rappresentano in tribunale.
A giugno 2024 il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato la propria posizione sulla Direttiva con alcune modifiche tecniche atte a rafforzare la cooperazione e l’applicazione della Direttiva negli Stati membri.
Entro la fine del 2024 il Parlamento europeo avvierà i triloghi sulla versione finale del testo per conciliare i diversi punti di vista e garantire che la Direttiva sia robusta, completa e attuabile.
La successiva attuazione della Direttiva da parte degli Stati membri dovrà avvenire in un periodo di 24 mesi, prolungati a 36 mesi dal Consiglio dell’Unione Europea. Si noti che, anche il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Giuseppe Busia, in un intervento alla Camera del 18 luglio 2024 ha ribadito che: “La proposta di direttiva europea sulla lotta alla corruzione è fondamentale e di estrema importanza. È interesse nazionale dell’Italia rafforzare tali strumenti, in particolare la prevenzione, anche perché il nostro Paese su questo è all’avanguardia disponendo di un’Autorità anticorruzione indipendente come Anac, di fatto il modello che l’Unione europea ha preso a riferimento”.
2. La Posizione di Transparency International
Transparency International ha accolto con favore la proposta della Commissione e i suoi sforzi per affrontare l’inadeguatezza dei quadri giuridici e dell’applicazione delle norme anticorruzione in tutta l’Unione europea.
Il Parlamento europeo e il Consiglio europeo dovrebbero mantenere e rafforzare gli impegni assunti nella proposta di Direttiva nel corso dell’iter legislativo e garantire che l’Unione europea accresca gli standard a livello globale come leader nella lotta alla corruzione.
Il testo della proposta di Direttiva presentato dalla Commissione europea fornisce solide basi per affrontare le attuali lacune dei quadri anticorruzione degli Stati membri in materia di lotta alla corruzione, in particolare sulle seguenti nuove misure proposte dalla Commissione:
- obbligatorietà dei reati di corruzione attiva e passiva;
- introduzione dell’appropriazione indebita e dell’abuso d’ufficio nel settore pubblico e privato;
- obbligatorietà del reato di traffico di influenze;
- inclusione di circostanze aggravanti;
- definizione di standard minimi sulle sanzioni massime applicabili alle persone fisiche;
- applicazione della Direttiva europea 2019/1937 sul whistleblowing a ciascun reato previsto della direttiva in esame e l’obbligo delle autorità nazionali competenti di assicurare la necessaria protezione, sostegno e assistenza;
- inclusione di misure per la prevenzione e formazione.
Transparency International propone una serie di aggiunte e miglioramenti alla proposta di Direttiva al fine di garantire che la sua versione finale soddisfi o migliori gli standard internazionali:
- Porre fine all’impunità. In particolare:
- Affrontare la “grande corruzione” per combattere i comportamenti corrotti più gravi. Secondo Transparency, per tali reati dovrebbero essere messi a disposizione strumenti e misure aggiuntivi.
- Prescrivere misure per garantire che le vittime della corruzione siano sufficientemente rappresentate – prima, durante e dopo un procedimento giudiziario o una soluzione non processuale – e risarcite.
- la definizione di funzionari pubblici di alto livello dovrebbe essere allineata alle migliori pratiche internazionali.
- Riconoscere il coinvolgimento di un funzionario di alto livello come circostanza aggravante. Il coinvolgimento di autori recidivi provenienti da paesi terzi e di autori di reato che svolgono una funzione di risoluzione delle controversie dovrebbe costituire una circostanza aggravante.
- Stabilire la competenza della Procura europea sul riciclaggio di denaro nell’Unione dei proventi della corruzione superiori a 10 milioni di euro, quando gli Stati membri si astengono dallo stabilire la loro giurisdizione.
- Ritenere persone giuridiche responsabili. In particolare:
- Creare un framework per l’utilizzo delle soluzioni non processuali (non-trial resolutions) soggetto a determinati principi fondamentali.
- Stabilire che le persone giuridiche dovrebbero essere ritenute responsabili per gli atti di corruzione di qualsiasi persona associata – non solo quelle che detengono posizioni dirigenziali – e dovrebbero solo essere in grado di utilizzare come circostanza attenuante i programmi di anticorruzione se quest’ultimi sono stati attuati prima della commissione del reato.
- Investire in misure di prevenzione. In particolare:
- Obbligare gli Stati membri ad aggiornare i loro quadri giuridici per includere disposizioni che definiscano e regolamentino le attività di lobbying e il finanziamento ai partiti politici.
- Gli Stati membri e la Commissione europea dovrebbero istituire un sistema standardizzato e interoperabile per la raccolta e la pubblicazione di dataset anticorruzione di alto valore.
- Gli Stati membri dovrebbero garantire che le autorità anticorruzione, gli organi di gestione elettorale, gli organismi etici, i difensori civici, le unità di intelligence finanziaria, le autorità fiscali, le forze dell’ordine dispongano di regole e protocolli chiari che consentano una condivisione rapida e, ove possibile, automatica dei dati, all’interno degli Stati membri e in tutta l’UE nella misura necessaria per adempiere ai propri compiti.
- Gli Stati membri nelle attività e nelle valutazioni anticorruzione dovrebbero coinvolgere e consultare attivamente la società civile, le organizzazioni non governative e le organizzazioni basate sulla comunità. Compreso il sostegno a un ambiente favorevole affinché la società civile possa lavorare e impegnarsi in modo significativo nelle attività anticorruzione.
- Cooperare a livello internazionale. In particolare:
- Autorizzare le autorità dell’UE con mandati investigativi e giudiziari a condurre o coordinare indagini su illeciti che colpiscono organizzazioni internazionali o tribunali internazionali che hanno sede in qualsiasi Stato membro dell’UE se la particolare organizzazione internazionale o tribunale internazionale lo richiede.
- Stabilire che la Commissione europea debba fornire risorse finanziarie e/o tecniche ai paesi terzi che cercano aiuto nell’attuazione delle norme.
Di seguito il link per il Policy Paper di Transparency: Direttiva Europea Anticorruzione – Transparency International Italia
avv. Adamo Bunetti